Olio Extravergine di Oliva italiano

Olio Extravergine di Oliva italiano

Olio Extravergine di Oliva italiano di categoria superiore

L’attenzione per la qualità inizia con una selezione di Olio Extravergine di Oliva italiano frutto del lavoro di piccoli frantoi che con la loro devozione verso il prodotto e l’attenzione nel selezionare varietà di olive tipiche del territorio, dimostrano una qualità tutta da scoprire.

Olio Evo dalla qualità certificata con scheda analisi chimiche
Estratto a freddo
Olio evo 100% italiano
100% italiano
Olio evo estratto a freddo, frutto del lavoro di piccoli produttori.
Lavorato a mano
Qualità certificata con scheda analisi chimiche
Qualità certificata
Olio EVO di categoria superiore con acidità 0,3
Ricco di polifenoli

Scegli tra gusto fruttato medio, leggero e delicato

Olio Extravergine di Oliva dalla qualità certificata

La qualità dell’Extravergine misurata in acidità

A seguito della normativa europea, un Olio Extravergine di Oliva per essere definito tale deve avere un’acidità, espressa in acido oleico, inferiore a 0,8 g per 100 g di prodotto mentre il numero dei perossidi deve essere inferiore a 20, per questo l’acidità e i perossidi sono i principali parametri chimici che consentono di valutare la qualità dell’Extravergine di Oliva.

Per trasparenza sono disponibili le analisi chimiche attestanti la qualità del nostro Olio Extravergine di Oliva di categoria superiore.

Che cosa sono i polifenoli?

I polifenoli sono sostanze naturali e antiossidanti presenti nell’Olio Extravergine di Oliva. Aiutano a mantenere controllati i livelli di colesterolo e hanno un buon effetto preventivo nei confronti di alcune malattie quali aterosclerosi, osteoporosi e diabete.

Le sensazioni di amaro e di piccante generate dall’olio evo attestano la presenza di polifenoli e secondo l’Associazione Italiana Sommelier sono gli indicatori su cui fare affidamento per analizzare la qualità dell’Olio Extravergine di Oliva.

Informazioni Extra per una spesa consapevole

Cosa si intende per “estratto a freddo”?

E’ una tecnica di estrazione dell’olio durante la quale la temperatura della pasta di oliva nella gramolatura non supera i 27 gradi. Questo tipo di lavorazione consente di mantenere inalterate le quantità di minerali, di vitamine e di tutte le sostanze antiossidanti contenute nelle olive, garantendo così le caratteristiche nutrizionali e fisiche dell’olio evo di qualità superiore.

L’estrazione a freddo nella produzione dell’olio è anche un valore culturale che sopravvive grazie alla tenacia di alcuni frantoi tradizionali nel rispetto dell’eredità storico-culturale e con un’attenzione particolare alla sostenibilità ambientale.

Cosa significa “monocultivar”?

E’ un olio ricavato dalla spremitura di una sola varietà (“cultivar”) di olive. In Italia la produzione di olio monovarietale (monocultivar) ricopre una piccolissima percentuale: nella maggior parte dei casi infatti si utilizza il termine “blend” per indicare una miscela ricavata da diverse varietà di olive.

Che cos’è l’Olio Extravergine di Oliva “mosto”?

Durante la lavorazione l’Olio EVO non subisce processi di filtrazione, come generalmente avviene nella produzione di olio, da qui prende il nome di “mosto”.

Non essendo filtrato contiene una piccola percentuale di acqua di vegetazione la quale, rimanendo emulsionata all’olio, conferisce struttura e proprietà nutritive. Si tratta quindi di un olio “grezzo”, dall’aspetto velato e denso perché poco lavorato ma al tempo stesso molto leggero e nutritivo.  

Come conservare l’Olio Extravergine di Oliva

Come conservare l’Olio Extravergine di Oliva (soprattutto se si ha acquistato una latta da 5 litri)

Al fine di preservare gusto e qualità, quando si opta per l’acquisto di una latta da 5 litri è buona regola travasare tutto l’olio d’oliva in bottiglie da 1 litro preferibilmente in vetro scuro.

La luce e l’ossigeno sono i due principali fattori che accelerano il processo di ossidazione nell’Olio Extravergine di Oliva, compromettendo gli aromi. Il miglior modo di conservare l’olio EVO è di utilizzare recipienti piccoli per limitare la superficie di contatto con l’ossigeno. Per questa ragione si consiglia di non lasciare le latte semivuote e di richiudere sempre la bottiglia dopo l’uso.

Notizie e curiosità

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