
Miscele ingannevoli
Frodi e contraffazioni sull’Olio Extravergine di Oliva italiano
In questo articolo
• Quasi 2/3 dell’Olio Extravergine di Oliva “italiano” è spagnolo
• L’Olio Extravergine di Oliva e il modello spagnolo
• Miscele ingannevoli: le truffe più frequenti
• Obblighi e facoltà: la tracciabilità dell’Olio Extravergine di Oliva
L’Italia è tra i primi paesi in Europa (dopo la Spagna) e nel mondo a produrre annualmente in media circa 300 mila tonnellate di Olio di Oliva di cui ? di Extravergine di Oliva.
L’olivo necessita di un clima mite, per questo nel nostro paese l’olivicoltura si distribuisce maggiormente nelle regioni del Sud Italia (78%) e del Centro ( 20%) mentre al Nord è limitata al 2% principalmente in alcune zone più temperate quali la Liguria e le zone limitrofe al lago di Garda.
Nel mondo invece la produzione annua di Olio di Oliva si aggira intorno a 3 milioni di tonnellate di cui il 70% vi partecipano i Paesi dell’Unione Europea. Come già accennato prima, la Spagna racchiude la fetta di mercato più grande a seguire l’Italia, la Grecia, Tunisia, Turchia e infine Marocco.
Quasi 2/3 dell’Olio Extravergine di Oliva “italiano” è spagnolo
Nonostante l’Italia rappresenti uno dei maggiori produttori di Olio Extravergine di Oliva, vi è la costante necessità di dover acquistare una parte all’estero, pur di soddisfare la grande richiesta interna dell’industria olearia. E’ più semplice importare olio di oliva estero che incentivare l’aumento della produzione nazionale. Per questo ogni anno circa 500 mila tonnellate di prodotto straniero (proveniente in particolare dalla Spagna e dalla Grecia) sbarcano nei porti italiani: una parte viene riciclata sugli scaffali di negozi e di supermercati mentre l’altra è destinata nuovamente all’esportazione.
Gran parte dell’Olio Extravergine di Oliva presente sugli scaffali della Grande Distribuzione risulta essere un blend nonché una miscela di oli “italiani” sia comunitari che extracomunitari.
Per questo i supermercati possono vantare prezzi così bassi il cui Extravergine di Oliva “italiano” costa giusto un paio di euro in più rispetto all’Olio di Oliva comune. Una condotta che alla fine induce il consumatore ad un inevitabile appiattimento della qualità dell’Extravergine, creando una sleale concorrenza tra i due prodotti che in realtà per definizione sono inconfrontabili dovuto proprio dalla notevole differenza nutrizionale e organolettica che li contraddistingue.
L’Olio Extravergine di Oliva e il modello spagnolo
La produzione olearia spagnola annualmente raggiunge in media 1 milione / 1 milione e mezzo circa di tonnellate di cui un 60% viene esportato all’estero in più di 180 Paesi. L’agricoltura intensiva è la tecnica di coltivazione più diffusa in Spagna. Per questo le vaste coltivazioni, composte da poche varietà di cultivar, consentono di massimizzare la resa riducendo anche i costi di produzione.
Rispetto alle coltivazioni più tradizionali come in Italia e in Grecia, il cui territorio piccolo e frammentato consente di preservare la qualità e la biodiversità del paesaggio rendendolo ricco di varietà di cultivar e di olivi secolari da tutelare.
In Spagna invece una buona parte della produzione olearia si basa su procedimenti intensivi, atti a meccanizzare alcuni aspetti della coltivazione e a favorire l’irrigazione artificiale e l’uso di macchinari per la raccolta.
Una scelta che ha come conseguenze un inconsapevole ma reale impatto ambientale dovuto dall’alto consumo di pesticidi, delle grandi quantità di acqua usata per irrigare gli olivi e infine del molteplice scarto accumulato per sottostare alle richieste della Grande Distribuzione.
Miscele ingannevoli: le truffe più frequenti
Ci sono tanti modi per contraffare l’Olio Extravergine di Oliva: il classico consiste in una miscela di olio di semi e clorofilla per dare colore mentre per dare sapore viene aggiunto anche il betacarotene. Viene usato anche l’olio di palma, di vinacciolo e quello di nocciola importato appositamente dalla Turchia. Un’altra tecnica invece consiste nel lavorare ad alte temperature oli difettosi (i cosiddetti lampanti) in modo da eliminare eventuali odori sgradevoli di morchia o di muffa.

La questione non è sull’uso di miscele di oli esteri per produrre Extravergine il quale funge semplicemente da collante in un mercato dove la domanda supera l’offerta ma di porre l’attenzione invece sull’affidabilità dell’azienda e al grado di correttezza, nei confronti del consumatore, nel dichiarare l’effettiva origine del prodotto.
Come riconoscere l’Olio Extravergine di Oliva? bisogna leggere attentamente l’etichetta presente sulla bottiglia del prodotto e prestare attenzione ad alcuni dettagli di seguito descritti e regolarizzati dalla Commissione Europea.
Obblighi e facoltà: la tracciabilità dell’Olio Extravergine di Oliva
Per etichettare correttamente l’Olio Extravergine di Oliva occorre seguire il regolamento UE 29/2012 e il 1169/2011. Tenendo conto che ci sono state, nel corso degli anni, successive modifiche le cui più importanti sono riportate nel regolamento del 23 Luglio del 2016 dal quale si evince l’obbligo di dichiarare in etichetta l’origine delle miscele vergini ed extravergini di oliva e il termine minimo di conservazione (non basta più riportare solo i termini di 18 mesi ma bisogna dichiarare la data di scadenza effettiva dal giorno di imbottigliamento)
Tali regolamenti indicano non solo le informazioni obbligatorie da dichiarare sull’etichetta del prodotto che devono essere visibili e chiaramente leggibili agli occhi del consumatore ma infine tende a regolarizzare le informazioni aggiuntive e facoltative che il produttore o il venditore stesso possono aggiungere per descrivere con maggiore facilità il prodotto.
Come riconoscere l’Olio Extravergine di Oliva italiano se non si ha la possibilità di assaggiarlo? E’ buona cosa verificare che tutte le informazioni obbligatorie e facoltative siano riportate correttamente sull’etichetta.
Le indicazioni obbligatorie sono:
- Denominazione dell’alimento
- Categoria
- Origine
- Quantità: litro (l o L), centilitro (cl) o millilitro (ml)
- Dichiarazione nutrizionale
- Da consumarsi pref.
- Lotto
- Riferimenti all’operatore alimentare responsabile delle informazioni in etichetta
- Modalità di conservazione
Le indicazioni facoltative sono:
- Annata
- Sede stabilimento
- Modalità produttive
- Dichiarazione nutrizionale
- Caratteristiche organolettiche
- Cultivar o varietà
- Produzione biologica (riportare indicazioni dell’ente certificatore e del numero di certificazione)
- Altre indicazioni volontarie
Indicazioni obbligatorie
Denominazione dell’alimento
OLIO EXTRAVERGINE DI OLIVA
Categoria
OLIO DI OLIVA DI CATEGORIA SUPERIORE OTTENUTO DIRETTAMENTE DALLE OLIVE E UNICAMENTE MEDIANTE PROCEDIMENTI MECCANICI
Origine
ORIGINE ITALIA OPPURE PRODOTTO IN ITALIA
Quantità: litro (l o L), centilitro (cl) o millilitro (ml)
1 L
Dichiarazione nutrizionale
ENERGIA | XXXX KJ / XXX KCAL |
GRASSI di cui acidi grassi saturi | XX g XX g |
CARBOIDRATI di cui zuccheri | XX g XX g |
PROTEINE | XX g |
SALE | XX g |
Lotto
L XXXXX
E’ possibile indicare solo il mese e l’anno con la dicitura “DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO FINE GG/MM/AA”
DA CONSUMARSI PREFERIBILMENTE ENTRO IL GG/MM/AA
Riferimenti all’operatore alimentare responsabile delle informazioni in etichetta
NOME O RAGIONE SOCIALE E INDIRIZZO COMPLETO
Modalità di conservazione
CONSERVARE IN LUOGO ASCIUTTO AL RIPARO DALLA LUCE E DALLE FONTI DI CALORE
Indicazioni facoltative
Annata (se raccolta del medesimo anno)
ANNATA 20XX
Sede stabilimento (o solo nome o solo indirizzo)
VIA XXXXX XXXX, XX
Modalità produttive
ESTRATTO A FREDDO
Dichiarazione nutrizionale
ACIDITA’ | X% |
PEROSSIDI | XX meq 02/kg |
K230 | XX |
K270 e Delta-K | XX |
Caratteristiche organolettiche
PER USO DESCRITTORI VEDI REG. CE 2568/91 E S.M.I
Cultivar o varietà
MONOVARIETALE DA OLIVE XXX
Produzione biologica (riportare indicazioni dell’ente certificatore e del numero di certificazione)
PRODUZIONE BIOLOGICA
Altre indicazioni volontarie
ABBINAMENTI, RICETTE, EVENTUALI RICONOSCIMENTI
Il nostro Olio Extravergine di Oliva
Dal gusto fruttato medio, leggero e delicato
Scopri la nostra selezione di Olio Extravergine di Oliva italiano di categoria superiore. Frutto del lavoro di piccoli frantoi che con con la loro devozione verso il prodotto e l’attenzione nel selezionare varietà tipiche di olive come l’Ogliarola del Vulture e le Taggiasche, dimostrano una qualità tutta da scoprire.





-
Olio Extravergine di Oliva italiano “Il Principe” – Fruttato leggero16,50 € – 79,50 €
-
Olio Extravergine di Oliva italiano “Il Re”- Fruttato medio15,50 € – 74,50 €
-
Olio di Oliva “La Regina”12,50 €
-
Mosto Cultivar Taggiasca – Gusto delicato16,30 €
Può interessarti
- Qualità in scatola: come riconoscere la qualità del tonnoSono meglio i filetti compatti di tonno all’Olio di Oliva in vasetto di vetro o il tonno in scatola così morbido che, come recita una famosa pubblicità, si taglia con un grissino? Continua a leggere
- Frodi e contraffazioni: come riconoscere l’Olio Extravergine di Oliva italiano di qualitàGran parte dell’Olio Extravergine di Oliva presente sugli scaffali della Grande Distribuzione risulta essere un blend nonché una miscela di oli “italiani” sia comunitari che extracomunitari. Come riconoscere l’olio extravergine di oliva italiano di qualità.Continua a leggere
- Fior Fiore Coop falso Olio Extravergine: 12 indagatiFior Fiore Coop spacciato per Olio Extravergine d’Oliva DOP ma invece era una miscela di oli non tracciabili. Si chiude l’inchiesta per frode alimentare che ha riguardato il prodotto « Fior Fiore Coop » : coinvolti due dirigenti della Coop più diversi fornitori.Continua a leggere